Piano dell’Offerta Formativa 2008

POF del 1° Circolo Didattico di Bra Cn – Italy

Che cosa vogliamo che sia.

E’ il progetto nel quale prende forza il  processo educativo promosso dalla Scuola e ne documenta l’identità culturale e progettuale.

Si propone di attuare un disegno unitario nel quale,  a partire dalle esperienze già realizzate, risultino strettamente connessi gli interventi sulla dimensione didattica  (curricolare ed extracurricolare) ed organizzativa, in un’ottica di innovazione consapevole.

La linea guida del progetto sta nella convinzione che la qualità del servizio offerto si esprime nella qualità dell’insegnamento ordinario, di cui ci impegniamo a rendere conto.

Contribuiscono a delineare il quadro completo delle scelte educative della scuola i seguenti documenti:

La Carta dei servizi

La Progettazione educativa e didattica

Il Regolamento del Circolo

I Contratti formativi

Il Piano attuativo

* “Il piano  dell’offerta formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (art. 3 DPR 275/99 Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche).

PERCHÉ

FILOSOFIA DELLA SCUOLA

Modello di scuola

Il rapido cambiamento e la complessità degli sfondi culturali, scientifici, economici, sociali, la multietnicità, la pervasività delle tecnologie d’informazione, la parcellizzazione della conoscenza che caratterizzano anche la nostra realtà, impongono necessariamente una riconfigurazione degli scenari scolastici.

Vogliamo quindi una scuola

– come agenzia formativa che promuova la crescita di una mentalità aperta ai

  valori fondamentali quali il rispetto dell’identità di ciascuno, la tolleranza, la

  solidarietà, la condivisione, la giustizia, la libertà, in collaborazione con le altre

  agenzie formative presenti sul territorio.

– come impresa cooperativa professionale e sociale – in cui  tutti gli agenti siano

corresponsabili – fondata sull’attenzione ai processi formativi del soggetto in  crescita  e ai suoi bisogni

– come un’agenzia culturale interagente con il territorio, che non vuole solo dare

  risposte  alle  domande dell’utenza, ma che ha una precisa offerta formativa

– che individui la prospettiva di fondo verso cui muoversi nell’ “orientarsi per

  orientare”. Orientarsi  verso i saperi attraverso cui i bambini acquisiscano

  conoscenze e competenze necessarie per vivere in una società caratterizzata dalla

  molteplicità dei modelli culturali, dalle dinamiche interculturali, dai processi di

  globalizzazione

– che  “investa” per la crescita culturale e sociale, sviluppando competenze

  adeguate alle mutate richieste sociali: elasticità, flessibilità, creatività …

  indispensabili per “navigare” in una società complessa.

Idea di bambino

Consideriamo il bambino come protagonista nella costruzione delle sue conoscenze, soggetto attivo del processo di apprendimento con esperienze e conoscenze  ed emozioni proprie da accogliere e valorizzare  come potenziale per intraprendere nuovi percorsi di crescita.

Idea di cultura, di conoscenza

Consideriamo la cultura come continua negoziazione del sapere e risultato provvisorio di continui aggiustamenti.

Pensiamo quindi l’apprendimento come costruzione di conoscenze significative e mai definitive che avviene attraverso un processo di ricostruzione del sapere, di trasformazione continua, di crescente consapevolezza.

La costruzione della conoscenza non è lineare, non avviene  per accumulazione, ma  per “aggiustamenti successivi”, in cui confluiscono informazioni nuove e conoscenze personali pregresse. Tutto ciò comporta un processo di elaborazione e organizzazione che parte dalla “realtà del bambino”  per giungere al sapere “disciplinare”:  l’esperienza è punto di partenza per costruire conoscenza.

A scuola si viene per  capire.

Ricerche recenti affermano che

quando si capisce

      – i pensieri si coagulano intorno a nuclei preesistenti che possono espandersi nel

        tempo;

      – si ricorre a modelli, analogie, espansioni, formalizzazioni per ricostruire i

        fenomeni;

      – si mettono insieme tanti “ma… allora” di esperienze diverse;

      – ci si sente bene, a proprio agio.

quando non si capisce

    –  le esperienze non si coagulano intorno a nuclei preesistenti, non si agganciano

        a strutture di pensiero;

    –  non si costruiscono modelli e le informazioni restano staccate dai pensieri

        personali;

    –  si ricorre a salvagenti cognitivi (formule, frasi a memoria …)

    –  si prova dis-agio, noia,  malessere, voglia di andar via”     (M. Arcà)

Non si apprende da soli, l’apprendimento avviene in interazione sociale:

la crescita e lo sviluppo del pensiero sono possibili solo all’interno di una relazione.

L’eterogeneità della classe è una risorsa, un potenziale di cui vogliamo tener conto, utilizzando gli scambi comunicativi e i diversi domini di conoscenza.

L’interazione favorisce l’attivazione di più alte e complesse funzioni cognitive che non possono attivarsi senza mediazioni emotive, educative e sociali adeguate.

COME?

“La funzione docente è una funzione di pensiero che non ha a che fare solo con le competenze disciplinari, bensì si sviluppa all’interno di uno spazio relazionale in cui è necessario cogliere e pensare anche le emozioni, i vissuti e i sentimenti che sostanziano le modalità di apprendimento di chi apprende.”  (Blandino / Granieri)

Si profila dunque la necessità di un insegnante come mediatore culturale, come modello esperto che non dà risposte univoche, ma che coinvolge i bambini nella ricerca di possibili soluzioni, che li guida nella scoperta/acquisizione di concetti, procedure, tecniche, aiutandoli a riflettere sul proprio  percorso di conoscenza.

… un insegnante regista che ipotizzi, ricerchi,  costruisca, rifletta, si metta in discussione, modifichi continuamente la propria azione educativo-didattica, per conferire intenzionalità al processo di insegnamento/apprendimento, in un’ottica di progettazione consapevole e rendicontabile

… un insegnante che riconosca il bambino come interlocutore nei processi di apprendimento, che dia importanza  a ciò che pensa lui e non solo a ciò che vuole che pensi

… un insegnante che riconosca la realtà del bambino, lo accetti, lo ascolti, entri con lui in contatto emotivo/empatico, lo valorizzi, gli permetta di esprimere al meglio le sue potenzialità.

Ci impegniamo quindi ad

ascoltare e a raccogliere dati  nel contesto in cui operiamo per utilizzarli nel nostro percorso di ricerca/formazione e di azione in classe (“Analisi della domanda”  indagine dei Collegi dei docenti di scuola dell’infanzia e primaria – giugno 2005)

creare un ambiente stimolante e un clima favorevole all’apprendimento, che trasmetta la voglia di imparare, in cui si ponga attenzione agli aspetti affettivi e socio-relazionali, alla gestione e  all’organizzazione dei tempi e degli spazi

creare contesti in cui i bambini si sentano valorizzati, in cui possano giocare, pensare, sperimentare e soprattutto capire e  imparare dai propri errori, considerati come indicatori di processi mentali

progettare attività didattiche complesse, che partano dalle esperienze, dai vissuti, dalle conoscenze, dagli stili di apprendimento degli alunni  per offrire a ognuno la possibilità di costruirsi, all’interno del gruppo, un proprio percorso di

crescita

favorire l’imparare a pensare convinti che le abilità di pensiero (abilità di analisi, di controllo, di organizzazione delle proprie elaborazioni mentali) possano essere insegnate

… accompagnare gli alunni nel loro personale processo di crescita, aiutandoli   acercare soluzioni diverse, a provare e a riprovare per superare le difficoltà

…. creare occasioni per discutere e ragionare insieme, per imparare a stare con gli altri in modo sempre più positivo e collaborativo

collaborare con la famiglia per costruire un progetto educativo a misura di bambino

rendere gli alunni co-protagonisti consapevoli del processo di apprendimento aiutandoli  a condividere il progetto, a conoscere i propri stili e le personali strategie d’apprendimento, a raccontare e documentare il proprio percorso di crescita culturale, personale e di relazione con gli altri e sviluppare  la capacità di trasferire le competenze acquisite in nuovi contesti.

Considerando tali premesse, emerge la necessità di sottolineare alcuni punti forza della nostra azione educativo – didattica come la progettazione, l’individualizza- zione, la valutazione e la formazione permanente.

PROGETTAZIONE

Ci riferiamo ad un modello di progettazione aperto e flessibile, articolato in diverse fasi che permetta il confronto e la condivisione a livello di team e di ambito disciplinare e la realizzazione in classe nell’azione del singolo insegnante.

Il progetto del gruppo docente definisce, a livello collegiale, gli accordi educativi e le scelte metodologiche, didattiche ed organizzative come contestualizzazione dei principi e dei valori espressi qui condivisi.

  • A partire dai punti di forza di questo progetto e dal curricolo di scuola, nella progettazione annuale gli insegnanti individuano i temi, i concetti, le modalità e i contesti di lavoro; esplicitano le motivazioni delle scelte e descrivono le competenze che gli alunni raggiungeranno al termine del percorso.

 

  • A livello di progettazione periodica confrontano le strategie di insegnamento, costruiscono possibili itinerari, ipotizzano scansioni temporali, individuano modalità e strumenti di raccolta dati e di valutazione, riflettono e discutono intorno ai problemi che emergono nelle attività in aula.
  • Nei gruppi classe contestualizzano le diverse unità di lavoro nel rispetto degli stili, dei tempi e dei ritmi di apprendimento di ogni singolo alunno e delle esperienze formative e professionali di ogni singolo insegnante.

 

La riflessione sistematica sull’azione in classe e il confronto  con i colleghi sui dati raccolti costituiscono la base di partenza per costruire nuovi tratti di percorso, cercare strade parallele o alternative per permettere ad ogni bambino di crescere sul piano cognitivo, emozionale e relazionale.

INDIVIDUALIZZAZIONE

Siamo convinti che, unicamente nel rispetto delle modalità personali di apprendimento, abbia senso l’individualizzazione. Non si tratta di dare a ciascuno nozioni o esercizi diversificati, ma di permettere a ognuno di costruirsi il proprio percorso di conoscenza, con l’aiuto dell’insegnante, in interazione con i compagni.

Ci impegniamo, quindi, a porre attenzione agli stili e ai modi di apprendere e di capire di ogni alunno nel rispetto dei ritmi individuali, per realizzare una reale personalizzazione del percorso formativo di ciascuno.

Intendiamo considerare la diversità come ricchezza e di conseguenza sfruttare la forza del gruppo-classe per coinvolgere, chiarire, motivare, valorizzare le idee di ognuno per crescere insieme.

Riteniamo opportuno usare lo strumento dell’osservazione per individuare i punti di forza di ognuno  e utilizzarli come punti di partenza per progettare il lavoro didattico.

Creeremo quindi contesti e situazioni in cui ognuno possa porsi e porre problemi, condividere dubbi, difficoltà, cercando insieme strategie  di soluzione più che predisporre percorsi rigidi e predefiniti.

Ipotizziamo quindi attività a livello di gruppo classe, attività a piccoli gruppi di classe o di interclasse costituiti intorno a proposte didattiche complesse che permettano ad ognuno di costituirsi un proprio percorso di crescita.

INTEGRAZIONE

Il lavoro di integrazione dei bambini portatori di handicap discende  dalla filosofia di questo progetto e dalle indicazioni della legge 104/92 e si propone di:

  • aiutare  l’alunno a partecipare attivamente e  dignitosamente, sia pure con modalità proprie, alla vita del gruppo classe;
  • garantire autonomia al bambino, affinché diventi un adulto positivamente inserito nella società;
  • calibrare  la programmazione  negli incontri di team individuando gli  aspetti interdisciplinari e i “punti di contatto” tra le abilità possedute dall’alunno con handicap e gli obiettivi della programmazione di classe;
  • realizzare l’integrazione condividendo gli spazi con il gruppo classe e solo eccezionalmente utilizzare  uno spazio diverso;
  • favorire una “buona” integrazione come stimolo al miglioramento del clima relazionale;
  • aiutare gli altri alunni ad affinare la sensibilità nei confronti del “diverso”   e a diventare  protagonisti  – partecipi del suo inserimento.

 

Il piano educativo individualizzato tiene conto delle potenzialità del bambino e degli impegni esplicitati nel punto precedente.

Nella sua costruzione e applicazione concreta sono coinvolti gli insegnanti del team: l’integrazione degli alunni in difficoltà deve riguardare tutti gli ambiti della vita scolastica e mediare tra l’esigenza di individualizzazione e l’esigenza di

“normalizzazione”.

Il  P.E.I. è elaborato tenendo conto della traccia sperimentata da anni nel Circolo.

ALUNNI EXTRA-COMUNITARI

La scuola favorisce l’integrazione degli alunni stranieri. sia aiutandoli ad apprendere l’italiano come seconda lingua, sia presentando le discipline scolastiche in un’ottica interculturale.

Ci proponiamo di promuovere la conoscenza, il rispetto e l’apprezzamento delle diversità culturali e linguistiche in quanto aspetti positivi della società contemporanea.

VALUTAZIONE

In questo progetto di scuola la valutazione diventa tratto costitutivo e intrinseco dell’azione di insegnamento – apprendimento:

  • considera i singoli alunni nelle loro diversità individuali, tiene conto non solo degli aspetti del “sapere e del “saper fare” ma anche degli atteggiamenti (saper essere), della disponibilità ad apprendere (saper imparare), della capacità di lavorare con gli altri per raggiungere uno scopo comune (competenza relazionale) e aiuta ogni singolo alunno a riflettere sul proprio modo di capire e sul percorso di apprendimento
  • si fonda su dati di processo e di prodotto  (elaborati degli alunni e osservazioni dell’insegnante) raccolti in un arco di tempo e sulla loro interpretazione
  • ricade sulla pratica didattica con un’azione di regolazione, di controllo e di orientamento dell’azione (autovalutazione professionale)
  • si colloca in una dimensione dialogica per aiutare l’alunno a conoscere i propri punti di forza e di debolezza. In questo contesto i giudizi sui prodotti  si trasformano in feedback;  si evitano premi e castighi
  • è sistematica e non fatta di esclusivi momenti specifici e ha funzione di monitoraggio continuo (valutazione formativa)
  • è una valutazione interna al processo di apprendimento: è controllata dall’insegnante, ma anche dagli alunni.
  • è una valutazione formativa, attenta al contesto e quindi funzionale ad una continua messa a punto dell’azione didattica, che accompagna e guida un lavoro a fili lunghi fatto di tempi distesi, di azioni pensate e progettate accuratamente e di “attesi imprevisti”.

 

Questa idea di valutazione  ci aiuta a ridare la “giusta dimensione” a prove standardizzate proprie di una valutazione sommativa ed esterna che si avvale di prove decontestualizzate adatte esclusivamente a verificare nozioni (sapere e saper fare) secondo un modello di apprendimento lineare e  trasmissivo che non rappresenta il modello di riferimento del nostro progetto di scuola.

L’ utilizzo di alcuni strumenti costruiti dal gruppo di ricerca “La sperimentazione del portfolio” aiuta ad inserire la nostra filosofia di valutazione   in un percorso di autovalutazione professionale e  a tradurne  nell’azione  ordinaria la  dimensione dialogica.

RELAZIONE  SCUOLA – FAMIGLIA

Riteniamo  importante condividere il percorso formativo e progettare insieme ai genitori le modalità di collaborazione rispettando e valorizzando i ruoli e le responsabilità specifiche.

Per concretizzare queste finalità e per ottimizzare la partecipazione è nato un Comitato di Segreteria dei Genitori/Insegnanti che ha elaborato indicazioni relative ai seguenti aspetti:

  • gestione Assemblee di Classe,
  • stesura del Contratto Formativo,
  • ruolo  del Genitore Rappresentante
  • organizzazione  dei Consigli d’Interclasse/Intersezione

Assemblee di classe

Prima che gli alunni accedano alla Scuola dell’Infanzia e al primo anno della Scuola Primaria, i genitori sono invitati ad una riunione nella quale:

  • conosceranno gli insegnanti
  • riceveranno informazioni tecnico – pratiche: orari, materiali,…
  • verranno informati sui compiti del Rappresentante di classe.

Nella prima assemblea, dopo un breve momento di accoglienza da parte degli insegnanti, i genitori si  confrontano  ed eleggono  il loro rappresentante. Il neo eletto, da quel momento,  presiederà l’assemblea.

Nella seconda parte della riunione intervengono anche i docenti e si definisce il Contratto Formativo di classe, successivamente redatto dal team degli insegnanti e dal rappresentante dei genitori.  Copia del contratto dovrà essere dato ad ogni famiglia e tenuto presente negli incontri successivi.

Nelle assemblee di classe successive i genitori nei primi 30 minuti  discuteranno diproblemi scolastici,  senza la presenza degli insegnanti.

Il Contratto Formativo coinvolge bambini/insegnanti/genitori ed esplicita, contestualizzandoli nella realtà di classe:

  • gli obiettivi  educativi condivisi
  • i compiti del Rappresentante dei genitori
  • le modalità di gestione delle assemblee di classe
  • gli aspetti organizzativi della vita di classe

 

Ruolo del Genitore Rappresentante

  • Raccoglie ed esprime problemi  comuni
  • Collabora con gli insegnanti per cercare soluzioni
  • Agevola e facilita la comunicazione tra tutti i genitori e tra questi e gli insegnanti
  • Presiede le assemblee di classe
  • Collabora per la stesura dell’Ordine del Giorno delle assemblee e per la stesura formale del Contratto Formativo

Consigli d’Interclasse/Intersezione

  • Verifica l’andamento dell’attività didattica e propone gli opportuni adeguamenti
  • Formula proposte al Collegio dei docenti  in ordine all’azione educativa e didattica
  • Agevola ed estende i rapporti tra docenti, genitori e alunni
  • Lavora per assegnazione di compiti da parte della Segreteria dividendosi in gruppi di 10-15 persone
  • Prevede spazi  in cui i rappresentanti dei genitori possano confrontarsi autonomamente intorno a  temi condivisi.

FORMAZIONE

Per dare piena attuazione agli obiettivi di questo progetto ci impegniamo in un percorso  di ricerca e di  formazione continua che, autonomamente o con l’aiuto di esperti, ci aiuti a riflettere sull’azione didattica e  a rielaborarla con nuove idee e ipotesi di lavoro  funzionali a migliorare l’efficacia dei processi di insegnamento apprendimento.

La metodologia della  ricerca azione viene a caratterizzarsi come modalità di fare cultura  in una scuola dove l’apprendimento si costruisce in una dimensione sociale e di continua negoziazione perché permette di conciliare lavoro in classe, ricerca e formazione professionale.

COSA?

Le discipline sono per noi modalità diverse di leggere la realtà e di mettersi in relazione con essa.

Attraverso gli insegnamenti disciplinari si realizza la mediazione culturale dell’insegnante – mediazione intesa come “un mettersi in mezzo tra la cultura ufficiale e la cultura dei bambini” – e si qualificano le abilità trasversali.

Insegnare le discipline è il nostro compito prioritario: dai campi di esperienza si va verso ambiti sempre più definiti, ma la  dimensione psicologica dell’apprendimento e la complessità della realtà richiedono una costante attenzione sinergica tra il  disciplinare e il reticolare.

Gli Orientamenti, i Programmi ministeriali e le Indicazioni Nazionali

vengono considerate in relazione al nostro modello di scuola.

DA “FRUIZIONE E PRODUZIONE DI MESSAGGI” A

. . .  “ITALIANO”

La lingua italiana è fondamentale per lo sviluppo globale del bambino ed è lo strumento che gli permette di acquisire nuove conoscenze.

Tutto ciò che il bambino sperimenta (azioni, idee, pensieri, sentimenti…), si chiarisce, si esprime, si comunica attraverso il linguaggio: la lingua è strumento di pensiero.

Tutto il nostro lavoro è orientato a sviluppare le capacità di:

1. ascoltare, leggere e comprendere

2. parlare e scrivere

3. riflettere sul linguaggio

ASCOLTARE, LEGGERE E COMPRENDERE

Nell’attuazione del percorso relativo all’ascolto, lettura e comprensione, conduciamo i bambini a decodificare messaggi e testi, analizzarli, raccogliere informazioni, ricavare dati, organizzarli, sintetizzarli, interpretarli, riutilizzarli.

Intendiamo l’ascolto un’esperienza attiva, di generazione di idee, di confronto e di  arricchimento cognitivo e relazionale.

Leggere è sostanzialmente un processo di ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo.

Un’esperienza fondamentale di lettura per l’alunno è sentir leggere  testi di vario tipo dall’adulto.

Contribuiscono all’attivazione delle competenze di lettura personale  la capacità di decodificare la parola scritta, le conoscenze lessicali e morfosintattiche, le attese sul tipo di testo che viene letto, la conoscenza di “ciò di cui si tratta” e della situazione in cui il testo è ambientato.

Abbiamo la consapevolezza che la lettura abbia un aspetto tecnico-strumentale, un aspetto di comprensione/interpretazione e un aspetto più emotivo strettamente collegati per cui riteniamo  importante educare al piacere della lettura ed al leggere per capire.

PARLARE – SCRIVERE

Lo sviluppo della comunicazione orale e scritta è indispensabile, all’interno del contesto sociale in cui bambini sono inseriti, per esprimere le proprie idee nelle diverse situazioni (in relazione a destinatari, scopi, contesti diversi), per sostenere e  motivare con adeguate argomentazioni il proprio punto di vista, confrontandolo con quello degli altri.

Intendiamo assegnare all’oralità uno spazio adeguato e dare quindi un valore e un  significato autonomi alla conversazione e alla discussione, (importante sostegno nella costruzione delle conoscenze, in quanto ne stimola la riorganizzazione attraverso il confronto) secondo il codice tipico della lingua parlata.

L’accostamento alla lingua scritta avverrà offrendo al bambino la possibilità di scoprire e utilizzare varie tipologie testuali, nel rispetto delle forme lessicali, sintattiche, grammaticali, funzionali al valore comunicativo dell’espressione del proprio pensiero e aderenti alle richieste della società attuale.

Siamo convinti che scrivere significhi anzitutto attivare un processo di pensiero, articolato in diverse fasi che i bambini saranno aiutati a percorrere e a far proprie.

Da una fase di generazione e raccolta di idee, si lavorerà per condurli a pianificare, progettare un testo, per poi stenderlo operando controlli e revisioni.

La scrittura risulta quindi un processo complesso, che vede attivate e messe in  gioco molte abilità, non affidate unicamente allo sforzo individuale, ma sollecitate dall’interazione, confronto con i compagni e dalla mediazione dell’insegnante, soprattutto nella fase ideativa, progettuale e di revisione.

Un altro aspetto fondamentale è la rielaborazione del testo, attraverso cui l’alunno sarà portato a formulare in modi diversi concetti e contenuti, a trasporre, a  parafrasare, a riscrivere, a riordinare argomenti, collegando le proprie conoscenze a quelle nuove, con applicazione nei diversi ambiti disciplinari.

RIFLETTERE SUL LINGUAGGIO

Riflettere sulla lingua significa far prendere consapevolezza al bambino di come  funziona la lingua, prestando attenzione al significato di parole, frasi e testi, individuandone relazioni, funzioni, strutture e forme.

La riflessione così intesa è volta a migliorare le competenze linguistiche di  comprensione, produzione…

. . .  “INGLESE”

L’insegnamento della lingua straniera mira al raggiungimento di obiettivi di tipo formativo in relazione all’età, alle capacità degli alunni e agli obiettivi di apprendimento delle diverse aree disciplinari.

Pertanto diventa:

supporto agli altri ambiti disciplinari per lo sviluppo di capacità logiche ed espressive, di attenzione,  concentrazione e memorizzazione, di socializzazione, di relazione con gli  altri, di capacità manipolative e di movimento;

strumento per attivare curiosità ed interesse per un diverso codice linguistico e stimolo al confronto del sistema linguistico straniero con quello italiano;

strumento per soddisfare il bisogno degli alunni di imitare, creare, identificarsi in personaggi e situazioni nuove;

strumento per rinforzare negli alunni la fiducia nelle proprie capacità di comunicare;

stimolo alla riflessione sugli usi ed abitudini di vita  quotidiana di altri popoli per favorire il superamento di pregiudizi e stereotipi e quindi l’accettazione del diverso.

Per l’aspetto propriamente linguistico, ci proponiamo di:

portare gli alunni ad una graduale comprensione e comunicazione a livello orale e successivamente scritto;

privilegiare l’aspetto orale per favorire la fluenza verbale, ponendo gradualmente l’attenzione sull’abilità di pronuncia, sull’acquisizione del lessico, su semplici forme di riflessione linguistica e su forme di analisi contrastiva tra le due lingue.

Ci proponiamo che al termine della scuola elementare gli alunni raggiungano le competenze previste dal livello A1 del Quadro di Riferimento Europeo (Common European Framework):

  • comprendere  e utilizzare espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto;
  • saper presentare se stesso e gli altri, porre  e rispondere a domande riguardanti aspetti di vita familiare;
  • saper interagire in modo semplice su un argomento noto con un interlocutore che  parli lentamente .

DA “ESPLORARE, CONOSCERE E PROGETTARE” A

. . . “SCIENZE ”

Fare scienze significa aiutare i bambini a guardare con curiosità i fatti del mondo e a guidarli ad interpretarne la complessità.

I percorsi di apprendimento  prendono avvio da fatti interessanti, da oggetti da guardare, da situazioni problematiche, da esperienze reali e quindi intricate e complesse e non pre – schematizzate.

A partire dalle “buone domande” dell’insegnante, si confrontano le diverse idee che i bambini hanno dei fenomeni che si vogliono capire, si condividono spiegazioni provvisorie, si prova a far succedere  i  fatti in laboratorio, si riflette su…, si confrontano fenomeni e fatti,  si cercano informazioni  per negoziare e concordare spiegazioni sempre più adeguate ed elaborare modelli  a poco a poco  più generali e potenti.

La capacità di elaborare modelli personali e di sostenerli con argomentazioni adeguate permette di sviluppare sia il sapere individuale sia quello socialmente condiviso nella classe o in altri contesti.

L’esperienza manipolativa serve a esplorare quello che succede; il linguaggio mette in forma le idee dei bambini e i modelli via via costruiti nel percorso cognitivo. La complessità dei fenomeni  richiede rappresentazioni  di tipo diverso: disegni, descrizioni orali e scritte, tabelle, diagrammi, grafici ed elementari formalizzazioni.

La discussione in classe diventa condizione necessaria e importante sostegno per la costruzione di competenze: la lingua viene ad avere un ruolo particolare quando  si parla e si scrive di scienze, come strumento attraverso il quale  la narrazione viene raccontata ad altri.

Le idee di struttura e di elemento, di proprietà e di variabile, di trasformazione e di cambiamento, fanno da guida nella scelta di temi che conducono i bambini a costruirsi modelli di organismo e di ambiente, di materia e di energia.

. . . “MATEMATICA

Fare matematica significa aiutare i bambini a leggere e a interpretare la realtà in termini di numeri, forme, figure e rapporti spaziali.

Intendiamo quindi insegnare la matematica nei suoi aspetti culturali e strumentali ma anche educare alla matematica costruendo  contesti ricchi e stimolanti  in cui i bambini possano pensare, osservare, ascoltare, discutere, costruire, giocare e divertirsi, porsi e porre domande, argomentare, formulare ipotesi e condividere spiegazioni, ordinare, classificare, misurare, rappresentare, mettere in relazione, generalizzare,  capire e…provare a formalizzare.

Partendo da situazioni di vita reale, dalle idee dei ragazzini, dalle loro esperienze e conoscenze strutturiamo percorsi  di apprendimento articolati, complessi e non lineari per guidare i bambini  a costruirsi modelli di numero naturale, razionale e relativo, di sistema di numerazione come struttura  e per aiutarli a capire  e a usare con consapevolezza strategie , procedure e tecniche numeriche.

A partire dallo spazio naturale  e fisico in cui siamo immersi, progettiamo uno spazio di laboratorio in cui sia possibile muoversi utilizzando punti e sistemi di riferimento e costruirsi immagini mentali di figure solide, piane e lineari.

La consapevolezza degli intrecci e delle differenze tra linguaggio naturale e matematico ci conduce  a considerare la lingua con particolare attenzione, a curare la precisione e la completezza del linguaggio come espressione di pensiero per evitare che i  bambini ricorrano  a frasi pre – organizzate e a definizioni  come “salvagenti cognitivi” e quindi  indizi del non capire.

Il curricolo di matematica presenta correlazioni trasversali tra l’area matematica e le altre aree disciplinari in particolare con la lingua italiana, le scienze e la tecnologia per mettere in rilievo  le differenze e le analogie nelle strategie di conoscenza e negli approcci alla complessità del mondo reale.

. . . “STORIA, GEOGRAFIA, EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA DEMOCRATICA”

Se le discipline sono intese come “modi di pensare” la realtà, ambiti più o meno sistematici all’interno dei quali elaborare conoscenze, le scienze umane assumono un  ruolo determinante per sviluppare nel bambino le capacità utili ad orientarsi nel  mondo in cui vive.

In particolare l’insegnamento della Storia  promuove quelle capacità di costruzione dell’immagine del passato, che permettono di capire il  presente, mentre la Geografia elabora e propone modelli necessari per orientarsi e  collocarsi nell’ambiente a tutti i suoi livelli.

Il nostro lavoro sarà progettato per fare Storia, Geografia e Studi Sociali con i  bambini, anziché parlare di Storia, Geografia e Studi Sociali ai bambini.

Fare storia con i bambini significa aiutarli a porsi delle domande, a ricercare e interrogare i segni che i secoli hanno impresso nell’ambiente, a ricostruire insieme ipotesi di interpretazione e di spiegazione dei fatti, a verificare la validità di tali ipotesi.

La costruzione del concetto di tempo,di memoria, di civiltà contribuisce a formare l’identità culturale, a  far comprendere il  significato di aspetti e fenomeni inconsueti.

Intendiamo utilizzare le modalità della conoscenza storiografica (formulazione di domande, reperimento, analisi e confronto critico delle fonti, ricerca di risposte provvisorie) anche per progettare percorsi di ricerca ambientale sul nostro territorio.

Fare geografia con i bambini vuole dire per noi aiutarli ad orientarsi e collocarsi nell’ambiente, costruendo progressivamente abilità di osservazione, di rappresentazione mentale dello spazio, a mettere in relazione fra loro elementi di un  ambiente,  evidenziandone le funzioni, a utilizzare mezzi diversi di descrizione (linguistica, grafica) a preparare e interpretare mappe.

La costruzione di competenze spaziali inizia fin dalla scuola materna con la scoperta  dello spazio vicino, vissuto, per allargarsi poi a contesti più ampi e complessi.

Porteremo gli alunni ad esplorare gli spazi più direttamente esperibili attraverso uscite, visite guidate, per passare gradualmente a quelli lontani, tenendo presente che  l’informazione fornita oggi dai mass media spesso confonde, anziché chiarire, l’idea che ha il bambino di vicino e lontano.

Vogliamo sottolineare anche l’aspetto sociale della Geografia, che la collega strettamente alle altre due discipline dell’ambito antropologico, e alle scienze evidenziando l’interazione uomo-ambiente.

Educare alla Convivenza Democratica  significa accompagnare i bambini  a “prendere coscienza” del fatto che le relazioni esistenti tra le persone all’interno dei diversi gruppi sociali sono rette da regole e norme, da convenzioni che sono mutate nel corso del tempo, che si diversificano a seconda dei gruppi, dei valori a cui si fa riferimento.

Si costruiranno con gli alunni strumenti validi per l’indagine sociale e terremo in particolare conto la formazione al confronto con gli altri, allo spirito critico, alla convivenza democratica.

In ognuna delle tre discipline accerteremo le conoscenze dei bambini, le loro competenze argomentative, le rappresentazioni che essi hanno dei fenomeni considerati, per costruire insieme nuove conoscenze attraverso la discussione.

DA “FRUIZIONE E PRODUZIONE DEI MESSAGGI”A

. . . “ARTE ED IMMAGINE”

L’educazione all’immagine si  pone l’obiettivo di potenziare le capacità espressivo – comunicative nei bambini per acquisire un’adeguata  chiave di lettura di differenti prodotti visivi.

Si terrà conto di un percorso che parta dalla soddisfazione del bisogno espressivo comunicativo del bambino nella prima infanzia e lo porti, con un graduale approccio alle tecniche iconico – plastiche – pittoriche, alla decodificazione di prodotti e linguaggi visivi.

La lettura dell’ambiente circostante, per la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale, avvierà all’educazione estetica per la valorizzazione e conservazione dei beni culturali.

L’analisi delle differenti modalità di comunicazione visiva quali i mass-media e il teatro, svilupperà abilità progettuali ed esecutive in ambito mediatico e teatrale.

. . . “MUSICA”

Educare il bambino al suono e alla musica significa scoprire con lui strumenti basilari per capire ed usare il “linguaggio musicale”, inteso come espressione della società e della cultura e come mezzo di comunicazione.

La musica coinvolge tutte le dimensioni del bambino (sensoriali, cinetiche, logiche, culturali, tecniche).

E’ importante per noi aiutarlo ad esprimerle e a riflettere su di esse.

Partiremo, pertanto, dalle esperienze e dalle conoscenze già possedute dal bambino, per proporre attività di ascolto e di produzione che lo vedano protagonista.

Parallelamente, imposteremo percorsi di esplorazione e di sperimentazione dei fenomeni sonori, sviluppando progressivamente abilità, competenze, comportamenti specifici, quali il canto, la comprensione e l’uso del ritmo, l’approccio agli strumenti, alla teoria e alla cultura musicale, della nostra e di altre società.

. . . “INFORMATICA”

L’approccio ai mezzi informatici consente agli alunni di riesaminare il proprio modo di pensare e di rielaborare il sapere, di progettare e di realizzare;  fornisce loro nuove occasioni per lo sviluppo della creatività, dell’elasticità mentale e dell’apprendimento.

Le attività legate all’informatica offrono  innumerevoli opportunità di attivare abilità e di consolidare capacità legate alle diverse discipline scolastiche e ai diversi aspetti dell’apprendimento.

Le caratteristiche del computer costituiscono un’ottima occasione per sperimentare attività tradizionali attraverso mezzi tecnologici nuovi e offrono opportunità di comunicare e di spaziare  nelle diverse aree conoscitive.

Attraverso un regolare utilizzo del laboratorio di informatica ci proponiamo di aiutare gli alunni a creare e rielaborare immagini e suoni, eseguire,  modificare e impaginare  disegni e scritti, produrre  tabelle e grafici, costruire ipertesti, inviare messaggi, reperire informazioni.

DA “CORPO, MOVIMENTO, SALUTE”  A

. . . “ SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE”

La finalità dell’Educazione Motoria è di creare contesti in cui il bambino acquisisca consapevolezza di sé per giungere ad un più elevato sviluppo del proprio comportamento motorio e di motricità in un rapporto interattivo con lo sviluppo delle capacità cognitive ed emotive.

Ciò avviene attraverso le diverse tipologie di gioco in situazioni specificatamente strutturate o in relazione con le altre discipline del curricolo.

Il gioco e lo sport diventano, così, momenti di crescita e di apprendimento multidisciplinare e la corporeità un mezzo di comunicazione.

CURRICOLO

Il nostro curricolo può essere pienamente attuato, contestualizzato, integrato e verificato, usufruendo delle opportunità formative offerte dal territorio.

Una continua strategia di attenzione nei confronti della realtà educativa, sociale e culturale ci conduce a selezionare le proposte ritenute da noi più significative per qualificare il progetto didattico – educativo.

I  nostri progetti  sono “attività particolari” scelti per  offrire agli alunni la possibilità di usufruire di esperienze significative  e  per  contribuire a  rendere  più efficace l’insegnamento.

Esperienze di collaborazione con la Biblioteca Civica, con il Salone del libro per ragazzi, esperienze di coltivazione e di allevamento, esperienze di gioco – sport con le società sportive  del territorio fanno ormai parte di un curricolo consolidato e trovano spazio all’interno dei diversi ambiti disciplinari.

I progetti e le esperienze riguardano aspetti multidisciplinari e d’integrazione, sono oggetto di una progettazione specifica  che va ad integrare quella disciplinare  ed opzionale del nostro agire didattico. Alcuni realizzano  e caratterizzano gli obiettivi  della Convivenza Civile.

ESPERIENZE

Ambiente  

1.“Ambiente, conoscerlo e difenderlo”

in collaborazione con il Museo Craveri,  il Museo archeologico di Palazzo Trarversa, il Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale di Alba – Bra

      Ins. Referente: Ornella Mondino

Il progetto si propone di

  • far conoscere agli alunni le zone di interesse  naturalistico  ed  archeologico  presenti nel nostro territorio;
  • offrire strumenti per verificare lo stato di salute dell’ambiente in cui

viviamo.

  • conoscere territori e ambienti diversi da quello di appartenza: Isole di Capo Verde.

 

Le attività previste si articolano in diverse  esperienze:

  • esperienza Bosco (conoscenza delle caratteristiche geopaleontologiche, botaniche, faunistiche dell’ecosistema bosco; percorso botanico; inanellamento degli uccelli; osservazione della distribuzione altitudinale delle piante e strategie di impollinazione e disseminazione,…); laboratorio di ecologia: osservazione al microscopio di elementi del mondo vegetale;
  • esperienza Fiume (osservazione dei sedimenti di origine marina e dei fossili; aspetti naturalistici dei fiumi del Roero; campionatura biologica delle acque attraverso la raccolta e l’osservazione di macroinvertebrati acquatici come indicatori dello stato di salute dei corsi d’acqua; avifauna dei fiumi, inanellamento degli uccelli durante la migrazione primaverile o autunnale,…); laboratorio di ecologia: osservazione al microscopio di macroinvertebrati acquatici;
  • sperimentazione dell’attività dell’archeologo presso il Museo di Palazo Traversa (simulazione della ricerca dei reperti archeologici, lavorazione dell’argilla: costruzione di vasellame secondo le tecniche degli antichi romani, scrittura  su tavolette incerate, realizzazione di tessere annonarie in piombo).
  • esperienza “Vita in campagna” Percorso che illustra il mondo contadino di ieri e di oggi attraverso la visita di musei  etnografici, centri di sperimentazione e di aziende agricole  locali.

Sono coinvolte le sezioni di Scuola dell’Infanzia e  le classi della Scuola Primaria. 

  1. Esplorare il territorio

Ins. Referente: Gianni Rinaudo

Il progetto si propone di aiutare gli insegnanti e gli alunni delle classi terze  a conoscere il territorio e ad individuare nel paesaggio circostante, urbano ed agricolo,  gli elementi utili alla valorizzazione dell’ambiente.

Sono previsti due uscite sul campo con gli insegnanti ed un’uscita con gli alunni delle classi interessate.

La finalità degli incontri, attraverso momenti frontali, di condivisione e d’osservazione   consisterà nell’assumere i dati culturali  utili ad approfondire la Geografia locale come uno strumento di lettura consapevole del territorio per riappropriarsi dell’ambiente in cui si vive e trasferire le competenze dal locale al globale. E’ responsabile del progetto  l’ins. Gianni Rinaudo

Sono coinvolte le classi terze  della Scuola Primaria

3. “Visite guidate”

   Ins. Referente: Gianni Rinaudo

Le visite guidate, attività didattiche svolte all’esterno dell’edificio scolastico, si propongono di far compiere agli alunni esperienze dirette nell’ambiente naturale ed antropico (montagna, collina, ambiente fluviale, parchi-giochi, parchi naturalistici, castelli, teatri, fabbriche…). Tali esperienze, adeguatamente inserite nella progettazione curricolare, vengono precedentemente preparate e costituiscono oggetto di riflessione dei diversi ambiti disciplinari.

Tutte le classi della scuola primaria e le sezioni della scuola dell’infanzia usufruiscono delle opportunità educative del territorio e organizzano visite guidate con l’obiettivo di

  • educare i bambini/ragazzi all’osservazione e ad individuare gli aspetti specifici della realtà considerata
  • rielaborare le conoscenze ricavate dall’esperienza e collegarle con il proprio sapere e con le informazioni ricevute da altre fonti.

Sono coinvolte le sezioni della Scuola dell’Infanzia e le classi della Scuola Primaria.

Educazione alla cittadinanza

4. Consiglio Scolastico dei Ragazzi

     Ins. Referente: Caterina Marengo

Nasce con la  finalità di  favorire  negli alunni il riconoscimento del  valore della democrazia  attraverso un’esperienza educativa concreta e operativa di partecipazione alla vita della scuola.

Offre la possibilità agli alunni di esprimere le loro idee sui diversi aspetti del funzionamento dell’organizzazione scolastica, di formulare proposte di  cambiamento, di  discuterle in gruppo attraverso il confronto  e la discussione.

Il Consiglio si riunisce  periodicamente con incontri mensili.

Partecipano al consiglio dei ragazzi due alunni per classe.

Presiede il Consiglio il dirigente scolastico.

Sono coinvolti  gli alunni delle classi terze, quarte e  quinte della Scuola Primaria.

5. “Consiglio Comunale dei Ragazzi”. 

      Ins. Referente: Maria Barbero

È un progetto di educazione alla vita pubblica e amministrativa che coinvolge il territorio, come contesto culturale in cui il ragazzo vive, e la scuola, come agenzia educativa primaria.

Si propone di

  • fornire agli alunni l’opportunità di vivere un’esperienza di democrazia come partecipazione diretta
  • favorire rapporti con le Istituzioni presenti sul territorio e con gli studenti della scuola media
  • far sperimentare ai ragazzi l’importanza della discussione, del confronto, dell’impegnarsi a sostenere con adeguate argomentazioni le proprie idee o il proprio punto di vista, nel rispetto degli altri e delle loro proposte.

Sono coinvolti  gli alunni delle classi quarte e  quinte della Scuola Primaria.

6. “L’Europa a scuola, a scuola d’Europa”

Ins.ti  Referenti: Graziella Agnelli e Gianni Rinaudo

E’ un progetto triennale di formazione alla Cittadinanza Europea costituito da:

  • attività di formazione ed aggiornamento del personale con riferimento

all’educazione alla  legalità, al dialogo tra le culture ed allo sviluppo sostenibile

  • partecipazione alla riflessione relativamente alla cooperazione europea in materia scolastica
  • azione di monitoraggio dell’esperienze didattiche e formative sull’Europa
  • ampliamento dell’offerta formativa attraverso la progettazione di percorsi relativi all’educazione alla cittadinanza europea
  • realizzazione di viaggi di studio per favorire contatti diretti tra i partecipanti di ricerca e formazione

Sono coinvolti  gli insegnanti e gli alunni di alcune classi della Scuola Primaria .

7. “Educazione stradale”

       Ins. Referente  Agata Comandè

Il progetto si propone di:

  • far prendere consapevolezza del ruolo del pedone come utente debole della strada
  • sviluppare le capacità di osservazione dei comportamenti degli automobilisti e dei passeggeri
  • sviluppare il senso civico e la responsabilità soggettiva  per un buon uso della strada e per prevenire l’inquinamento
  • sviluppare la capacità di riflessione sui limiti di velocità e sulle conseguenze derivanti del non rispetto di tale norma
  • conoscere  i segnali stradali e la loro applicazione nella realtà
  • incentivare l’uso della bicicletta

Il progetto prevede l’intervento degli esperti della Polizia Municipale con lezioni teoriche  in classe e  attività pratiche sul territorio.

Il progetto coinvolge alcune sezioni della Scuola dell’Infanzia e le classi della Scuola Primaria.

Linguaggi

  8. “Progetto: lingua straniera nella Scuola dell’infanzia”

      Ins. Referente: Enrica Boraso

Il progetto si propone un primo approccio alla lingua inglese nelle scuole dell’infanzia del Circolo.

I bambini di cinque anni verranno avvicinati alla lingua straniera con un approccio  orale e ludico. Attraverso giochi, canzoni, chants, role plays… impareranno semplici parole ed espressioni in inglese,  partendo dalla loro quotidianità e dal mondo che li circonda.

Sono coinvolti tutti i bambini che frequentano l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia del Circolo.

9 . “Progetto teatro 2008” 

      Ins. Referente: Flavia Cigliutti

Il progetto  si propone di sviluppare le potenzialità creative dei bambini attraverso la stesura di sceneggiature e  l’utilizzo della videocamera ed il relativo montaggio  di brevi storie.

Sono coinvolte le classi 1^A, 1^C e 3^ C del Plesso E.Mosca.

10 .“Crescere con la musica”

             Ins.ti Referenti: Ivana Gianmoena e Barbara Borra

Il progetto si propone di far vivere l’educazione musicale  come spazio educativo, espressivo e cognitivo in cui i bambini imparano ad esplorare il mondo dei suoni attraverso l’uso del corpo, dei sensi e del pensiero.

Si prevede l’intervento di due insegnanti esperti nella fase di progettazione e di avvio dell’attività in sezione.

Sono coinvolte  sei  sezioni della Scuola dell’Infanzia.

11. “Scacchi a scuola

Ins. Referente: Agata Comandè

Il progetto si propone di sviluppare l’apprendimento delle regole del gioco,  l’osservazione, la memorizzazione, la concentrazione; migliorare la percezione globale di uno spazio ben definito; fare previsioni di azioni successive; incentivare il rispetto delle regole; far ricercare strategie sempre nuove per la risoluzione dei problemi; migliorare la gestione delle emozioni e l’autocontrollo; far utilizzare in modo proficuo il tempo libero.

L’attività è gestita in collaborazione con personale esperto dell’Associazione Scacchistica Saviglianese.

Sono coinvolti  gli alunni delle classi terze, quarte e quinte della Scuola Primaria.

12. “Attività motoria”

Ins. Referente: Graziella Agnelli

a)  “ Ragazzi in piscina

La proposta didattica di un’attività sportiva di nuoto nell’ambito dell’Educazione Motoria nasce con l’intenzione di fornire agli alunni un ulteriore contributo per una crescita psicomotoria, nell’ambito del pieno sviluppo della personalità ed agevolare le esperienze formative di vita di gruppo.

L’iniziativa  rappresenta,   per i ragazzi che non hanno ancora avuto un approccio con l’ambiente acquatico, l’opportunità di esplorarlo  attraverso esperienze di gioco e per gli altri la possibilità di  migliorare le capacità natatorie, nel rispetto delle esigenze e dei tempi di ognuno.

Oltre all’acquisizione di abilità motorie acquatiche e al loro consolidamento (giochi acquatici, galleggiamento, tuffi, perfezionamento di stili),  il nuoto contribuisce a migliorare la coordinazione corporea, la sicurezza e la fiducia nelle proprie capacità e il livello di autonomia.

Le otto lezioni  si svolgeranno in orario scolastico utilizzando le ore previste  per le attività motorie.

Sono coinvolte le sezioni della  Scuola dellIinfanzia  e le classi di Scuola Primaria.

b) Festa dello Sport “Sportivamente N. 10”   

E’ una manifestazione ludico-sportiva che coinvolge gli alunni dei  due Circoli di Bra e la Scuola paritaria come:

  • momento conclusivo del percorso di Educazione Motoria svolto durante l’anno scolastico;
  • occasione di socializzazione, arricchimento e confronto motorio tra gli alunni.

Si svolge  in palestra  o in  spazi  attrezzati presenti sul territorio (campo di atletica, di Sportgente….)

Prevede giochi di squadra, percorsi misti, attività di gioco – atletica.

Sono coinvolti tutti gli alunni delle Scuole Primarie.

13. “Arteterapia”

          Ins.te referente: Pautasso Graziella

 

Le insegnanti in collaborazione con l’esperta realizzano un atelier d’attività artistica dove sperimentano la possibilità di favorire l’integrazione di bambini con problemi relazionali.

Il progetto si propone di offrire la possibilità ai bambini di esprimere emozioni e sentimenti attraverso colori e materiali diversi.

Sono coinvolti i bambini della sezione C della Scuola dell’Infanzia Sant’ Andrea Centro Storico.

ACCOGLIENZA

14. “Accoglienza dei bambini nuovi iscritti alla Scuola  

       dell’infanzia”

Ins. Referenti:  Caterina Cane, Anna Maria Masante, Elvira Raviola

I bambini e i genitori  vengono accolti  in un clima di cordialità, di dialogo aperto per raccogliere dati, suscitare nei bambini  impressioni positive  nei confronti della scuola, rassicurare i genitori, instaurare  una prima relazione  individuale con ciascun bambino al fine di formare sezioni, per quanto possibile, equilibrate (eterogenee al loro interno e omogenee tra  di loro).

Saranno coinvolti tutti  i bambini nuovi iscritti  alla Scuola dell’Infanzia  per l’anno scolastico 2009/2010.

15. “Formazione delle classi prime della Scuola Primaria”

Ins. Referente: Ornella Mondino

Una commissione composta da tre docenti di scuola elementare e tre di scuola materna, al termine dell’anno scolastico, incontra le insegnanti delle scuole materne presenti sul territorio e raccoglie informazioni utili al fine di formare classi prime il più possibile “equilibrate” dal punto di vista cognitivo e relazionale.

Si raccolgono dati relativamente  a competenze, comportamento e relazione nei loro punti di forza e di debolezza.

In base ai dati raccolti si formano le sezioni utilizzando i seguenti  elementi:

  1. piccoli gruppi eterogenei proposti dalle insegnanti di scuola materna, formati tenendo conto delle competenze cognitive e relazionali.
  2. numero degli alunni segnalati come “problematici”
  3. numero degli alunni extracomunitari
  4. rapporto tra il numero dei maschi e quello delle femmine (quando possibile)
  5. provenienza socio – culturale.

Inoltre  il gruppo delle insegnanti offre consulenza alle famiglie degli alunni nei casi di richiesta di iscrizione anticipata alla  classe prima.

16. “Uguali  e diversi”

Ins. Referenti:  Santina Gresia e Simona Sansò
a) Il progetto per gli alunni stranieri si basa sull’accoglienza, sull’educazione linguistica ed interculturale  in continuità con i  percorsi avviati negli anni precedenti.  Considerato l’elevato  numero di alunni stranieri frequentanti le classi del Circolo e  dei continui inserimenti in corso d’anno si  ritiene necessario avviare le seguenti iniziative
    • laboratorio linguistico per gli alunni neo-arrivati della Scuola primaria (attività di prima    alfabetizzazione)
    • laboratorio linguistico per sviluppare e approfondire il nuovo codice    linguistico.

L’attività sarà condotta dall’ins. Sansò Simone per 24 ore settimanali con modalità concordate con i team delle classi in cui è utlile l’intervento didattico.

b) Analoga iniziativa è relizzata per un tempo scuola definito – ore aggiuntive e di compresenza –  dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia

c) Inoltre sono previsti:

  • interventi dei mediatori per attività di traduzione e  opera di interpretariato al fine di sostenere e facilitare la comunicazione con  le  famiglie (avvisi, messaggi, schede di valutazione…)
  • corso d’insegnamento della Lingua Italiana per le mamme degli alunni stranieri

Sono coinvolte  le sezioni della Scuola dell’ Infanzia e le  classi della Scuola Primaria.

17. “Prevenzione e recupero del disagio scolastico”

Ins.te Referente: Gianni Rinaudo

Il progetto ha la finalità di

  • promuovere la consapevolezza dell’identità di ogni alunno attraverso la conoscenza delle personali aspettative, disagi, gratificazioni… e la valorizzazione di sé;
  • favorire l’acquisizione di comportamenti relazionali rispettosi delle norme del vivere civile;
  • far acquisire la padronanza di strumenti cognitivi essenziali per possedere le competenze previste dal “Profilo d’uscita”.

Si prevedono attività di tutoraggio rivolte agli alunni, l’istituzione di uno sportello di ascolto per insegnanti e genitori, la consulenza di un esperto durante le assemblee di classe parallele e di sezioni, attività di supervisione  per la discussione di casi specifici.

Sono coinvolti tutti gli  insegnanti e i genitori degli alunni  del Circolo

18. “Io sono unico e speciale: una proposta di educazione all’affettività”

Ins.ti Referenti: Agata Comandè e Renata Brizio

Il progetto si propone di sviluppare i seguenti obiettivi:

  • facilitare la comunicazione con i bambini sui temi dell’affettività, della relazione, della sessualità e della sicurezza personale;
  • creare un clima empatico che permetta ai bambini di parlare delle proprie emozioni e dei propri bisogni;
  • porre attenzione al rapporto esistente tra dinamiche emotive ed apprendimento.

Il progetto prevede alcuni incontri di formazione per gli insegnanti  e un incontro di verifica in itinere coordinati dal Servizio di psicologia dell’ASL 18

Il progetto con i bambini sarà svolto dalle insegnati di classe.

Al termine si prevede un incontro con le famiglie degli alunni e con la presenza di una psicologa coordinatrice.

Sono coinvolte le insegnanti, gli alunni e i genitori di alcune sezioni della Scuola dell’Infanzia e  classi della Scuola Primaria.

COLLABORAZIONE SCUOLA FAMIGLIA

 

Progetto: “Insieme per… una scuola di qualità”

Ins. referenti: Lamberti Elvira, Marengo Antonella e Tropini Carla

Progettare e sperimentare con tutti i principali attori adulti dello scenario scolastico (Dirigente, insegnanti, collaboratori scolastici, genitori) un percorso che renda possibile, a bambini ed adulti, vivere con maggior ben-essere l’esperienza scolastica, proponendo:

  • un corso di formazione per i collaboratori scolastici che sottolinei la complessità del loro ruolo all’interno della rete di relazioni dell’istituzione educativa ed aiuti gli operatori a comunicare in modo più efficace.
  • uno sportello di ascolto rivolto  agli insegnanti  e ai genitori degli alunni della Scuola dell’Infanzia e Primaria come servizio che offre consulenza e sostegno rispetto a situazioni educative vissute con insicurezza e/o difficoltà.

Conduce il Corso e lo Sportello d’ascolto la dott.sa Brigida Biolatti.

Sono coinvolti gli insegnanti, i genitori e i collaboratori scolastici

FORMAZIONE

I progetti di questa sezione rappresentano l’attuazione coerente dei principi enunciati nella prima parte del Piano riguardo a:

  • idea di formazione
  • scelta dei temi oggetto di formazione
  • metodologia di lavoro
  • caratteristiche e ruolo degli esperti
  • spazi e tempi della formazione

 

Le diverse iniziative riguardano la professionalità docente nei diversi aspetti metodologici, relazionali e disciplinari (sapere, saper fare, saper essere)

I progetti riguardano, a livelli diversi, tutti i docenti del circolo. Sono previsti spazi assembleari su grandi temi comuni   e gruppi di ricerca  intorno a aspetti disciplinari specifici, aspetti  emotivo- relazionali, aspetti di valutazione. Gli insegnanti che partecipano ai gruppi di ricerca si impegnano a portare nei team, nei gruppi di interclasse e di ambito i risultati dei gruppi di lavoro.

1. “Progetto ISS – Insegnare Scienze Sperimentali”           

      Progetto di presidio “Quotidianità, esperienze, modelli”

  Ins. tutor: Angela Cappa

E’ un progetto pluriennale nazionale che coinvolge  insegnanti e alunni  del primo ciclo e del 1° biennio del secondo ciclo dell’istruzione con la finalità di  migliorare le competenze scientifiche  degli studenti  attraverso un cambiamento efficace nella didattica.

Si propone progressivamente di:

  • creare una struttura a livello centrale con lo scopo di  sostenere modalità di lavoro innovative e di validare strumenti, strutture e materiali
  • sostenere la formazione continua dei docenti attraverso presidi territoriali e docenti tutor formati a livello nazionale
  • dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e di ricerca delle singole  istituzioni scolastiche

La scuola è stata individuata come Presidio  per la provincia di Cuneo.

L’ accordo di rete tra le scuole partecipanti al progetto  prevede  un percorso di formazione comune, lavori di gruppo a livello adulto intorno ai temi del Progetto “Quotidianità, esperienze, modelli”, attività di sperimentazione  in classe con documentazione,  gruppi di riflessione sulle attività svolte e  riorganizzazione dei materiali da parte dei tutor

Sono coinvolti gli insegnanti di ambito scientifico- matematico  del Circolo.

  1. “Continuità in rete”

           Ins. referente: Angela Cappa

Il progetto coinvolge, in una struttura di rete, la Direzione Didattica del 1° Circolo, la Direzione Didattica del 2° Circolo, la Scuola Secondaria di 1° grado “Piumati – Craveri – Dalla Chiesa e  nasce

  • dalle riflessioni emerse nella lettura condivisa all’interno dei gruppi di lavoro dei singoli istituti delle “Indicazioni per il curricolo”
  • dal confronto dei POF delle singoli istituzioni  con le Indicazioni per il curricolo ;
  • da precedenti percorsi di continuità intrapresi tra i diversi ordini di scuola
  • dall’esigenza di  ricominciare un lavoro comune di formazione intorno alle diverse aree disciplinari con uno sguardo particolare alle metodologie di lavoro, alle competenze e alle modalità di capire dei bambini e dei ragazzi

Ha come finalità:

  • la costruzione di in un clima di collaborazione tra i docenti scuole che operano sullo stesso territorio per realizzare azioni di reale continuità nella pratica quotidiana in classe
  • la costruzione e la sperimentazione in classe di unità di lavoro per la realizzazione della verticalità nel curricolo prevista dalle “Indicazioni per il curricolo”

Si pone come obiettivi:

  • il miglioramento delle competenze disciplinari, metodologiche didattiche degli insegnanti con particolare attenzione alla mediazione didattica in contesti laboratoriali di apprendimento
  • il miglioramento delle competenze degli alunni.

Si articola in:

– Interventi di esperti  con competenze a livello disciplinare, di teorie di

apprendimento e di attività con ragazzi / bambini

– Gruppi di lavoro eterogenei formati da insegnati di scuola dell’infanzia, primaria e

secondaria   coordinati da docenti appartenenti ai diversi ordini di scuola.

– Attività in aula con gli alunni

Il progetto ha durata triennale; le attività del primo anno riguardano matematica, italiano e musica

Sono coinvolti tutti gli  insegnanti  del Circolo.

 

  1. “Lingua inglese”

          Ins. referente:  Enrica Boraso

Il progetto prevede incontri periodici degli insegnanti  per lo scambio, il confronto delle esperienze la condivisione delle proposte e la progettazione del lavoro didattico.

Sono previsti incontri sulla didattica sia con esperti madrelingua sia autogestiti per praticare la lingua, provare attività da svolgere, in seguito, con gli alunni approfondire tematiche specifiche.

Sono coinvolti gli insegnanti di lingua inglese del Circolo.

  4.  “Scuola sicura” 

       Referente: D.S.G.A. Caterina Dogliani

Il progetto  prevede attività di formazione per l’acquisizione di  competenze specifiche   nell’ambito della prevenzione degli incendi e l’evacuazione dei locali.

Il corso, organizzato e  condotto dai Vigili del Fuoco di Cuneo,  è rivolto ad  un gruppo di insegnanti e di  personale A.T.A per garantire in ogni plesso la corretta gestione delle emergenze.

Sono coinvolti 10/15  insegnanti di Scuola dell’Infanzia e Primaria e 10 unità di personale A.T.A.

5.  “Coordinamento delle attività di tirocinio in collaborazione

    con la facoltà di Scienze della formazione primaria

    dell’Università di Torino”

         Ins. referente: Angela Cappa

In base alla convenzione stipulata tra il nostro istituto e l’Università di Torino, il progetto ha lo scopo di far acquisire una dimensione  formativa alle attività di tirocinio delle studentesse che andranno ad operare nelle diverse classi attraverso lo scambio di materiali, momenti di riflessione didattica e di autovalutazione professionale. Prevede il coordinamento delle insegnanti disponibili all’accoglienza  ed incontri della referente  con i  singoli studenti.

Sono coinvolti insegnanti di Scuola dell’Infanzia e Primaria

6.  “Progetto accoglienza  insegnanti di nuova nomina”

          Ins. referente: Angela Cappa

Il progetto ha come  finalità l’inserimento consapevole  degli insegnanti di nuova nomina  nel nostro Circolo e si pone come obiettivi:

  • la conoscenza dei punti forti del Pof
  • la condivisione di  esempi di mediazione didattica per tradurre in azione la filosofia espressa nel progetto di scuola.

Sono coinvolti tutti gli insegnanti della scuola dell’infanzia e  primaria  di nuova nomina  nel circolo.

7.  Progetto “Autoanalisi d’istituto”

Per riflettere sull’azione didattica e  migliorare la qualità della mediazione, nel mese di giugno, divisi in gruppi di lavoro, gli insegnanti  analizzeranno le modalità di progettazione e di azione in classe mettendole in relazione con il Progetto di scuola e con le Indicazioni per il  Curricolo.

Sono coinvolti tutti gli insegnanti  del Circolo.

FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

I punti di forza del progetto – la formazione come ricerca per migliorare la professionalità docente, la valutazione e l’autovalutazione dei processi di insegnamento / apprendimento, l’individualizzazione e l’integrazione, la relazione all’interno della scuola, la collaborazione con le famiglie –  costituiscono le aree in cui il Collegio Docenti ha individuato la necessità di funzioni strumentali.

Le insegnanti incaricate, nella specificità dei compiti loro attribuiti, operano in sinergia per dare concreta attuazione alle dichiarazioni del progetto.

a)   Formazione  e valutazione 

Insegnante incaricata: Angela Cappa
Compiti

  • Coordinamento delle attività di progettazione del piano di formazione del Circolo
  • Attuazione e valutazione del piano di formazione del Circolo in continuità con i percorsi di ricerca intrapresi  negli anni precedenti
  • Coordinamento del gruppo di ricerca/ formazione  “ Continuità in rete”
  • Raccordo tra valutazione interna ed eventuale  valutazione di sistema
  • Coordinamento delle attività di tirocinio e di tutoraggio nell’ambito della collaborazione tra il Circolo e la Facoltà di Scienze della Formazione Primaria.
  • Attività di accoglienza per i nuovi insegnanti del Circolo per l’anno scolastico 2008/2009.

 

b) Scuola dell’infanzia

      Insegnante incaricata : Rossella Sasso

      Compiti

  • Coordinamento del Pof per gli aspetti riguardanti la Scuola dell’Infanzia
  • Raccordo tra la Scuola dell’infanzia e la Scuola primaria
  • Coordinamento dell’attività di progettazione, formazione e dei gruppi di lavoro  della Scuola dell’Infanzia.

c)   Integrazione degli alunni con handicap 

      Insegnante incaricata: Ornella Ravera
Compiti
:

  • Coordinamento del gruppo degli insegnanti di sostegno della scuola primaria e della scuola dell’infanzia del Circolo
  • Coordimento delle iniziative di formazione specifica per insegnanti di sostegno
  • Condivisione di modalità di  costruzione dei Piani educativi individualizzati, confronto e revisione periodica dei singoli piani
  • Raccordo tra gli  insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria,  e della scuola secondaria di 1° grado per la formazione delle classi prime e l’inserimento degli alunni nella scuola media in un’ottica di continuità educativa
  • Attività di accoglienza per le insegnanti di sostegno di nuova nomina nel circolo.

 

d)   Integrazione degli alunni extracomunitari

      Insegnante incaricata: Santina Gresia

      Compiti:

  • Diffusione di materiali di supporto alla didattica e alle attività interculturali
  • Collaborazione con gli Enti locali operanti sul territorio
  • Progettazione di percorsi didattici di mediazione culturale
  • Coordinamento e valutazione dell’attività di formazione “Io e l’altro, stranieri entrambi”
  • Interazione con i mediatori culturali per progettare, pianificare, attivare percorsi interculturali e attività di sostegno alle famiglie (traduzioni, interpretariato)
  • Cura della documentazione delle esperienze.

e)   Scuola – famiglia      

      Insegnanti incaricate: Elvira Lamberti, Antonella Marengo, Carla Tropini
      Compiti:

  • Progettazione  e coordinamento dei  rapporti scuola-famiglia in collaborazione con i rappresentanti dei genitori eletti nel Comitato di segreteria
  • Coordinamento delle attività del Comitato di Segreteria dei rappresentanti dei genitori
  • Individuazione di  modalità di lavoro che facilitino la co-costruzione da parte di bambini, genitori ed insegnanti  di un’intesa educativa  in sintonia con  il nostro progetto di scuola
  • Progettazione e sperimentazione con tutti i principali attori adulti dello scenario scolastico (Dirigente, insegnanti, collaboratori scolastici, genitori) di un percorso che renda possibile, a bambini ed adulti, vivere con maggior ben-essere l’esperienza scolastica
  • Elaborazione di iniziative per far conoscere ai genitori dei bambini della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria l’attività dello sportello d’ascolto
  • Organizzazione degli interventi della dott. Biolatti  nel circolo (sportello d’ascolto, corso di formazione per collaboratori scolastici, interventi nelle Assemblee di classe).


f)
   Laboratorio di informatica      

      Insegnanti incaricate:  Manuela Moricca , Boraso Enrica
      Compiti:

  • Organizzazione dei laboratori (orari, materiale, acquisti…)
  • Organizzazione dell’attività didattica con incontri per gli insegnanti impegnati nel laboratorio di informatica
  • Attività di consulenza per gli insegnanti a richiesta e su temi specifici
  • Proposte di attività di formazione.

g) Costruire e aggiornare il sito della scuola

      Insegnante incaricata:  Franca Dominici
      Compiti:

  • Conoscenza della struttura del software utilizzato per realizzare il sito.
  • Organizzazione delle sezioni del sito, raccolta, sistemazione e  messa in rete dei materiali, aggiornamento periodico del sito
  • Aggiornamento del sistema operativo e dell’antivirus dei pc presenti in laboratorio della scuola E. Mosca
  • Controllo e ripristino delle reti LAN e Internet.

h)   Scienze motorie e sportive

      Insegnante incaricata: Graziella Agnelli

     Compiti:

  • Organizzazione delle attività motorie ( orario della palestra, monitoraggio dell’utilizzo delle attrezzature, acquisti di materiali, coordinamento degli interventi degli specialisti, organizzazione delle attività di nuoto)
  • Progettazione, coordinamento e valutazione degli interventi della Consulente di Scienze motorie e sportive nelle classi
  • Diffusione di materiali a supporto alle attività didattiche
  • Progettazione e organizzazione della Festa dello Sport
  • Collaborazione con   i responsabili del Comune e  delle società sportive del territorio.

RENDICONTABILITÀ

Ci assumiamo la responsabilità di rendere conto della nostra azione didattico/educativa,  consapevoli che la rendicontabilità progettata sia una condizione essenziale  per garantire la qualità del servizio offerto.

Alla fine della scuola primaria  i   ragazzi  avranno  una solida preparazione di base,  saranno  persone attente e curiose, capaci di pensare  e di riflettere, di porsi domande e di non accettare risposte chiuse e limitanti, sapranno interagire con gli altri e con l’ambiente con  un comportamento responsabile e leale.

Profilo d’uscita

Avere consapevolezza di sé del proprio corpo, delle proprie emozioni, dei personali  modi di essere e di capire, di crescere,  dei propri punti di forza e di debolezza per costruirsi una positiva immagine di sé come individuo e come alunno.

Conoscere i propri diritti e i propri doveri nei confronti di se stessi, degli altri e dell’ambiente.

Riconoscere la diversità come valore per costruire insieme un percorso di crescita.

Porre e porsi domande, esprimere le proprie idee argomentando intorno a un fatto, sostenerle e confrontarle con quelle degli altri  arrivando a una sintesi.

Interagire con coetanei e adulti per raggiungere scopi comuni all’interno di  spazi diversi regolati  da norme condivise.

Orientarsi nello spazio e nel tempo operando confronti costruttivi tra realtà storiche e geografiche diverse.

Individuare cause e conseguenze di eventi.

Iniziare a ricercare  su fatti delimitati nello spazio e nel tempo secondo il metodo storico.

Conoscere le caratteristiche di ambienti specifici.

Collocarsi nello spazio attraverso la lettura e costruzione di carte e mappe.

Leggere per il  piacere di leggere,  per divertirsi,   per informarsi, per acquisire conoscenze,…utilizzando strategie adeguate  ai  diversi scopi di lettura

Scrivere  testi corretti ortograficamente e grammaticalmente   per raccontarsi e raccontare esperienze, argomentare il proprio punto di vista (relazioni, descrizioni, lettere…), considerando scopo e destinatario curando in modo sempre più consapevole  il processo di scrittura dall’ideazione alla revisione.

Descrivere e rappresentare  con numeri, figure, grafici, quando le parole non bastano, situazioni di vita quotidiana e proprie della matematica.

Utilizzare adeguatamente le operazioni aritmetiche,  padroneggiare le strategie di calcolo, confrontare, misurare ed individuare relazioni.

Rappresentare dati, effettuare valutazioni di probabilità d’eventi.

Esplorare, descrivere rappresentare e schematizzare lo spazio.

Esplorare la realtà e darsi spiegazioni costruendosi  modelli coerenti con il pensiero scientifico intorno a fatti del mondo fisico, chimico e  biologico. Usare parole, disegni, tabelle, grafici per rappresentare idee relativamente a

esseri viventi, ambienti (diversità, relazioni, trasformazioni, equilibrio,dis-equilibrio, energia,…);

materia (proprietà, stato, relazioni, trasformazioni, energia…);

terra/universo(cicli, trasformazioni, interazioni…).

Utilizzare adeguatamente strumenti tecnologici per cercare informazioni, comunicare, calcolare …

Analizzare e costruire prodotti multimediali.

Conoscere, esprimersi e comunicare con il linguaggio corporeo,  figurativo, gestuale e musicale.

Le insegnanti delle classi parallele individuano gli indicatori per la valutazione considerando un percorso che tenga conto dell’alunno, del gruppo classe, del profilo in uscita sopraddetto, del curricolo di circolo e delle indicazioni nazionali.

Autovalutazione d’istituto

Le assemblee di classe, i consigli d’interclasse, le commissioni del consiglio d’interclasse sono luoghi di comunicazione, confronto, verifica e prima autovalutazione.

Per poter valutare l’aderenza del nostro agire con il nostro progetto di scuola è necessario che, con gli altri principali attori (genitori ed alunni) dello scenario scolastico, ci impegniamo sin dall’inizio dell’anno scolastico a progettare, come migliorare la qualità dell’insegnamento e della scuola.

Per verificare e valutare in itinere il nostro lavoro:

  • noi insegnanti monitoriamo l’azione didattico/educativa utilizzando diverse modalità e diversi strumenti per la raccolta dei dati;
  • i bambini forniscono i loro feed-back personali sui processi, sui vissuti e sui risultati degli apprendimenti;
  • i genitori individuano insieme alcuni indicatori che permettano loro di osservare cosa succede a scuola, come ci si relaziona e come si costruiscono le conoscenze.

 

 

La triangolazione dei dati permette a noi ed agli altri attori coinvolti un confronto ed una riflessione partecipativa ( assemblee di classe, consigli e commissioni d’interclasse) che ci conducono a valutare come la nostra scuola si stia muovendo in un percorso volto a migliorare la qualità dell’insegnamento secondo le linee del nostro piano dell’offerta formativa.

Bra, 30 ottobre 2008

                                                Il Dirigente Scolastico

                                                    (Giorgio Odasso)

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