Riflessioni del Circolo LEGAMBIENTE BRA sul blackout del 28 settembre 2003

di Gianni Rinaudo

28 settembre 2003

 

Circolo Legambiente Bra


E’ in atto una grave mistificazione a danno degli italiani?
Si vuol far credere che il blackout del 28 settembre e quello di agosto 2003 siano dovuti essenzialmente alla mancanza di centrali elettriche?

Dai dati divulgati in questi giorni si è certamente a conoscenza che se c’è una cosa che non manca in Italia sono le centrali.
C’è ne sono circa 2100, tra grandi e piccole, molte delle quali costruite ex novo o riattivate da privati negli ultimi quindici anni, dopo decenni di inattività.
Tutte insieme, da un calcolo approssimativo, possono produrre 75.000/76.000 megawatt, ben oltre i 53.000 di punta massima raggiunti ad agosto 2003, o al minimo carico richiesto sulla rete sabato notte, quando tutto il sistema produttivo è fermo.
E allora, si chiederanno gli italiani, come mai acquistiamo dall’estero il 16 per cento dell’energia che consumiamo?
Molto semplice, quel sedici per cento non è quello manca alla produzione nazionale, ma è il massimo che si riesce ad acquistare dall’estero.
Pochi lo sanno, ma non è che la legge impone all’ENEL di acquistare dai privati, a prezzi convenienti solo per questi ultimi, tutta l’energia da loro prodotta?
In cambio però, la legge consente all’ENEL di acquistare sul mercato estero tutta l’energia disponibile.
Così anziché produrla con le proprie centrali, che guarda caso sono spesso “ferme per manutenzione o per guasto”, l’ENEL la compera in giro per l’Europa e per… l’Italia.

Forse quello che è mancato sabato notte non sono state le centrali elettriche, ma una corretta gestione dell’energia e della rete elettrica nazionale.

Circolo Legambiente Bra

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